KUJI e scienza
Il Potere del Kuji In
La scienza conferma i benefici della pratica dei “Nove Sigilli”
Nel mondo delle arti marziali tradizionali giapponesi, il
Kuji-Hō - il Metodo delle Nove Parole, è spesso avvolto da un’aura di mistero. Gesti rituali delle mani, sillabe sacre, visualizzazioni mentali: tutto sembra appartenere a un’epoca remota, quasi mitologica. Eppure, un recente studio scientifico giapponese dimostra che questa antica pratica – lungi dall’essere solo un residuo folkloristico – ha effetti misurabili sul benessere psicofisico dell’essere umano.
Condotta dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Mie e presentata alla mostra THE NINJA di Tokyo, la ricerca ha analizzato l’impatto della sequenza di gesti codificati del Kuji-In sulla mente e sul corpo. I risultati parlano chiaro: i praticanti che eseguivano i nove mudrā tradizionali sperimentavano un significativo incremento delle onde cerebrali alfa-2 (α2), responsabili di uno stato di calma vigile e concentrazione profonda. Al tempo stesso, si osservava una riduzione delle onde beta, associate a tensione, stress e irrequietezza.
Il Kuji-In non è solo una sequenza di simboli esoterici: è una tecnologia mentale codificata nei secoli, un metodo raffinato per entrare in uno stato di centratura interiore in cui il corpo si rilassa e la mente si affila. Questo stato – che potremmo definire come “prontezza silenziosa” – era essenziale per lo
shinobi impegnato in operazioni di infiltrazione o sopravvivenza. Ma si rivela ugualmente efficace per l’individuo moderno, chiamato ogni giorno a muoversi in ambienti complessi, rapidi e spesso ansiogeni.
Interessante notare che questa pratica, di origine buddhista, si è conservata nel tempo all’interno delle tradizioni ninjutsu, ma deriva dallo Shugendō ed è presente anche in altre vie spirituali. La sua struttura, basata su nove gesti accompagnati da vocalizzazioni specifiche (Rin, Pyō, Tō, Sha, Kai, Jin, Retsu, Zai, Zen), agisce contemporaneamente sul piano corporeo, mentale ed energetico.
Alla luce di queste evidenze scientifiche, non possiamo relegare il Kuji al ruolo di semplice curiosità esotica. È uno strumento, tanto semplice quanto potente, per allenare la consapevolezza, riequilibrare il sistema nervoso e affrontare con maggiore lucidità le sfide della vita quotidiana.
- Nel mio approccio al Bujutsu tradizionale nella via dello Shinobi Dō, il Kuji rappresenta un ponte tra azione e introspezione, tra gesto tecnico e disciplina interiore. E oggi più che mai, grazie anche al supporto della ricerca accademica, possiamo valorizzarlo come pratica viva, efficace e attuale.
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