Il Buio prima della Lama
Una nuova
Lezione
ne
"La Mente sopra La Lama"
LA MAL-EDUCAZIONE.
È accaduto tutto così in fretta. Il pugno che mi colpisce in piena faccia, la mia compagna che si mette a urlare, il gelo nelle vene, il duro dell'asfalto, il cuore che mi pompa in gola.
E in quell'istante offuscato da umiliazione e terrore, un pensiero vivido ma surreale mi attraversa la mente: "La responsabilità di tutto questo è loro. La responsabilità è
dei miei genitori."
Loro. Che mi avevano insegnato ad essere un bravo ragazzo. A non fare scenate. A non essere maleducato. A non alzare le mani. A rispettare le regole. A credere nel dialogo.
Mi avevano insegnato che la violenza non è mai la soluzione. E ora, fuori da quel locale affollato, quelle lezioni erano la mia condanna. Non sapevo come ribellarmi a quell'educazione, come disattivarla in un momento in cui maleducazione e violenza erano l'unica lingua parlata.
Non avevo preparato la mia mente a tradire quelle regole d'oro. Ed eccomi qui, in trappola, a pagare il prezzo di un'illusione.
Questa scena provocatoria ci introduce a scuotere una verità scomoda: le stesse virtù civili che ci rendono membri rispettabili della società possono trasformarsi nelle nostre più grandi vulnerabilità in un contesto di aggressione.
Nella nostra "Lezione Zero" (la trovi qui), abbiamo trattato l'importanza della percezione e della consapevolezza per evitare di finire in situazioni pericolose. Ma c'è un nemico ancora più subdolo, un avversario invisibile che spesso ci conduce dritti nel baratro: la nostra stessa mente e le sue convinzioni radicate.
Non parliamo di mancanza di coraggio, ma di quei bias cognitivi, di quelle convinzioni profonde che ci spingono a commettere errori cruciali prima ancora che un'aggressione abbia inizio. Sono trappole mentali che ci fanno entrare, a volte quasi volontariamente, in situazioni da cui poi è difficilissimo uscire indenni.
La Difesa Personale Inizia con una Guerra Interna: Smantellare le Illusioni
Il vero addestramento inizia non con un colpo o una tecnica, ma con la decostruzione di tre illusioni che ci portano a sottovalutare il pericolo e a esporci inutilmente:
Trappola Mentale 1: Il Maglio della Contraddizione (Achille vs. Gesù)

- Il Mito: Siamo schiacciati tra due imperativi culturali potentissimi, ma tragicamente opposti quando si tratta di difesa personale. Da un lato, l'eco dell'Achille guerriero: l'eroe che non si tira indietro, che affronta l'ingiustizia a petto in fuori, che difende il suo onore e non subisce. Ci insegna che ogni cedimento è debolezza, ogni ritirata è disonore. Dall'altro, risuona la voce del Cristo: l'imperativo del "porgi l'altra guancia", che ci spinge a evitare il conflitto a ogni costo, a perdonare, a non rispondere alla violenza con altra violenza. Ci insegna che la reazione è sbagliata, che la pazienza e l'umiltà sono virtù supreme.
- La Realtà Shinobi Dō: Questa contraddizione è un vero e proprio maglio psicologico che ci imprigiona. Ci lascia senza una bussola interna, oscillando tra due estremi paralizzanti: dobbiamo essere Achille e affrontare, o essere Gesù e cedere? In un contesto di aggressione reale, dove la tua vita o la tua incolumità sono in gioco, entrambe le polarità possono essere fatalmente inappropriate. L'eroismo cieco porta a scontri inutili e sproporzionati; il "porgere l'altra guancia" può trasformarti in una vittima passiva. Il vero coraggio non è conformarsi ciecamente a uno di questi estremi, ma discernere lucidamente la realtà della situazione. Non si tratta di scegliere tra eroe e martire, ma di scegliere se essere un sopravvissuto strategico e intelligente.
- Azione Mentale: Imparare a disattivare sia l'ego che il condizionamento sociale e archetipico che ci intrappola in queste dicotomie. La tua incolumità non è una questione morale o eroica da libro di storia o testo sacro, ma una questione di pura strategia e sopravvivenza. Il tuo valore come persona non è mai in discussione. La tua sicurezza fisica, sì. La vera forza è la libertà di scegliere l'azione più efficace e pragmaticamente utile per la tua incolumità, che sia combattere o ritirarsi, senza il peso di aspettative esterne o di moralismi fuori luogo.
Trappola Mentale 2: La Presunzione del Dialogo e della "Buona Educazione"
- Il Mito: Siamo cresciuti con l'idea che la buona educazione e il dialogo risolvano tutto. "Se gli spiego, capirà." "Non può essere così irragionevole." Crediamo che le regole di convivenza civile valgano per tutti e in qualsiasi caso.
- La Realtà Shinobi Dō: Un predatore non cerca una conversazione, né è interessato alla tua "buona educazione". Cerca una vittima. Le sue regole non sono le tue regole. La sua logica non è la tua logica. Tentare di ragionare con chi ha già deciso di farti del male è tempo prezioso sprecato, e spesso ti espone ulteriormente, mostrandoti come una persona ingenua o indecisa. La "buona educazione" che applichi tu, è un'arma nelle mani di chi non ne ha alcun rispetto. Hai "da perdere" (integrità, portafoglio, sicurezza, autostima, guai giudiziari, immagine sociale) dove l'altro non ce l'ha.
- Azione Mentale: Riconoscere quando il dialogo è inutile e la situazione richiede un cambio di paradigma: passare dalla persuasione alla protezione. Leggere i segnali di non-negoziabilità e agire di conseguenza, anche se questo significa infrangere le "regole" sociali che ti sono state insegnate.
Trappola Mentale 3: La Negazione del Pericolo "Qui e Ora"
- Il Mito: "A me non capiterà mai." "Questa zona è sicura." "È solo un gruppo di ragazzi, non faranno niente." Ci illudiamo che il pericolo sia sempre altrove, che la minaccia sia sempre "altra". La nostra mente minimizza i segnali di rischio e evita la prevenzione per mantenere una zona di comfort psicologico. È una forma di "presunzione di sicurezza" dettata dall'abitudine.
- La Realtà Shinobi Dō: Il pericolo non bussa alla porta. Spesso si insinua, si cela dietro situazioni apparentemente innocue o in luoghi che consideriamo familiari. La negazione è una forma di cecità volontaria. Essere presenti, osservare senza giudicare ma con attenzione (come nella "Lezione Zero"), significa affrontare il potenziale rischio, non negarlo.
- Azione Mentale: Sviluppare una "consapevolezza di zona" elevata e una "mentalità di predatore" (non per attaccare, ma per capire le intenzioni). Questo ti permette di vedere le crepe nella sicurezza illusoria e di agire prima che il pericolo diventi inevitabile.
Conclusione: La Forza della Mente
"La Mente sopra La Lama" non ti insegna solo a parare un colpo, ma a disarmare l'avversario più pericoloso: quello che abita nella tua stessa testa, frutto di una vita di (giusti, nel loro contesto) condizionamenti sociali. È imparare a vedere queste trappole mentali, a smantellarle e a sostituirle con una lucidità strategica che ti protegge prima, durante e dopo ogni minaccia.
È qui che inizia la tua vera difesa.
LA MENTE SOPRA LA LAMA¹
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